ALBERTO I, re dei Belgi
Nacque a Bruxelles l'8 aprile 1875, dopo due sorelle e un fratello maggiore, dal matrimonio del conte Filippo di Fiandra con la principessa Maria di Hohenzollern-Sigmaringen, nata dalla linea cattolica meridionale di questa famiglia. Non avendo Leopoldo II eredi maschi, suo fratello, Filippo di Fiandra, rappresentava il prossimo successore al trono. Assai giovane, Alberto entrò il 15 dicembre 1892 nell'esercito belga, di cui successivamente ebbe tutti i gradi, sino a quello di tenente generale. Più volte il principe intraprese lunghi viaggi: fra i quali quello, del 1898, negli Stati Uniti d'America. Il 2 ottobre 1900 furono celebrate le nozze del principe Alberto con la principessa Elisabetta, seconda figlia del duca Carlo Teodoro di Baviera: unione promossa dalla regina Vittoria d'Inghilterra. Gli sposi si stabilirono a Bruxelles.
Dopo la morte del padre, avvenuta nel 1905, essendo il fratello primogenito, Baldovino, morto fin dal 23 gennaio 1891, il principe Alberto fu il successore al trono del regno belga. Intraprese con la moglie un viaggio in Inghilterra e in Scozia (1906), poi un altro viaggio, da solo, nelle colonie del Congo. Quest'ultimo, durato 5 mesi, lo condusse anche in regioni che piede umano non aveva mai toccate. Nel dicembre del 1909, morto re Leopoldo II, gli succedette sul trono. Dal suo matrimonio erano intanto nati tre figli: il principe ereditario Leopoldo duca di Brabante (nato a Bruxelles il 3 novembre 1901), il principe Carlo Teodoro conte di Fiandra (1903) e la principessa Maria José (nata il 4 agosto 1906). Nei primi anni del suo governo si fece la grandiosa esposizione mondiale di Bruxelles, inaugurata il 23 aprile 1910. Della parte che re Alberto ebbe allo scoppio della guerra nel 1914 si tratterà più ampiamente altrove (v. belgio: Storia, e guerra mondiale). Qui basti ricordare che, in occasione di una visita che Alberto ricambiò alla coppia imperiale di Germania, il 5 e il 6 novembre 1913, parlandosi della Francia l'imperatore Guglielmo disse che la guerra sarebbe stata inevitabile e prossima. Il re Alberto fece avvertire allora il governo francese degli avvenimenti assai gravi che, a suo parere, si preparavano. Quando, la sera del 2 agosto 1914, a Bruxelles fu rimessa la nota germanica che chiedeva il libero passaggio delle truppe tedesche nel Belgio, il consiglio della corona, convocato e presieduto dal re, respinse l'ingiunzione; e re Alberto, dopo avere, il 3, rivolto un appello telegrafico al re d'Inghilterra, si preparò alla lotta contro l'invasore.
Preso il comando supremo dell'esercito, si recò nella formidabile fortezza di Anversa, dove lo raggiunse la sua famiglia, fino a quando, per le vicende della guerra, la regina accompagnò i figli in Inghilterra, tornando poi presso suo marito ad Anversa, mentre il re Alberto rimase a capo dell'esercito. Prese parte nelle trincee, ai sanguinosi combattimenti sull'Yser e non lasciò mai il suo esercito, ritiratosi sull'ultimo lembo di terra belga non invasa. Nell'offensiva finale in Fiandra, iniziata il 28 settembre 1918, il re era a capo d'un esercito composto anche di truppe inglesi e francesi, e lo condusse alla vittoria, facendo il suo ingresso a Bruxelles il 22 ottobre. Dalla conclusione della pace, che liberò il paese da ogni occupazione, in poi, il re si occupò a riordinare materialmente e politicamente lo stato, dando la maggiore importanza ai bisogni economici e sociali del popolo.
Bibl.: M. Biermé, Albert et Elisabeth de Belgique, Parigi 1917; Baron Beyens, Le roi Albert, Bruxelles 1919.