CALVETTI (Calveti), Alberto
Iscritto nella fraglia pittorica di Venezia nel 1710(Boll. dei Musei civici veneziani, X [1965], p. 22), era discepolo di Andrea Celesti. Del C. si conosce un ciclo di pitture nella chiesetta di S. Croce degli Armeni a Venezia, eseguite nell'ultimo decennio del sec. XVII. Comprende due pale d'altare: l'Invenzione della ss. Croce (sull'altare maggiore) e una Assunzione, datate 1691, quattro lunette raffiguranti l'Annunciazione (1698);l'Adorazione dei Magi, il Battesimo e la Crocefissione (riuniti in due mezzelune sopra l'entrata), nonché la Resurrezione. L'insieme è completato da Iquattro dottori della Chiesa orientale entro pennacchi. In questo ciclo, specie nelle due pale, le più gustose e interessanti opere del C., l'influsso del Celesti è evidente. Sono pitture di fattura luministica, liquida e grassa, caratterizzata anche da un gusto di barocche stravaganze sia nel rimpicciolirsi delle proporzioni delle figure sia nella resa leggermente caricata dei volti. Il ricordo del Celesti si nota pure nella Purificazione della chiesa di S. Zaccaria. Invece, nel S. Gaetano dinanzi alla Vergine di S. Fantin, il C. sembra. ispirarsi al Bambini. A queste opere veneziane si aggiunge un Martirio di s. Sebastiano nel santuario di S. Maria delle Grazie a Este dove si palesa un interessamento per i bolognesi. Le fonti citano pure alcune altre opere del C. a Venezia, oggi non più reperibili: un Cristo fra i dottori (prima del 1704)all'Ascensione (S. Geminiano); una Sacra Famiglia (1710) a S. Gallo, considerata dallo Zanetti (1771) "nella sua maniera migliore", e un comparto del soffitto disperso della sagrestia di S. Moisè, dedicato ai fatti del profeta.
Nel 1704 il Martinelli considerava il C. come e un giovine di non ordinaria aspettazione"; secondo lo Zanetti egli "avrebbe seguito solo in parte la maniera di A. Celesti", e lo stesso giudizio è ripetuto dal Moschini e dal Lanzi che lo dicono "pittore debole il primo e "ingegno debole" il secondo.
Fonti e Bibl.: D. Martinelli, Ilritratto di Venezia, Venezia 1704, p. 27; A. M. Zanetti, Descrizione delle pubbliche pitture..., Venezia 1733, pp. 149, 166, 168, 218; Id., Della pittura veneziana, Venezia 1771, p. 403; G. A. Moschini, Guida di Venezia, Venezia 1815, I, pp. 121, 541, 623; II, p. 571; L. Lanzi, Storia pittorica della Italia, Milano 1831, VII, p. 73; P. Balan, La chiesa e il convento di S. Maria delle Grazie, Bologna 1889, p. 69; P. Nicoletti, Per la storia dell'arte. Lista dei nomi di artisti, in Ateneo veneto, 14, II (1890), 5-6, p. 27;A. Mucchi-S. Della Croce, Andrea Celesti, Milano 1954, pp. 40, 73; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, V, p. 416.