Storico della letteratura e saggista italiano (Roma 1933 - ivi 2022). Prof. di letteratura italiana all'univ. di Roma 'La Sapienza', deputato del PCI, ha studiato soprattutto i rapporti fra letteratura e ideologie politiche, giungendo a un'idea della critica letteraria sempre permeata di rispetto nei confronti dell'individualità dell'opera. Ha diretto la Letteratura italiana Einaudi (1982-91).
Studioso e critico letterario militante d'ispirazione marxista, ha diretto le riviste Contropiano (1968-71), Laboratorio politico (1981-83) e Rinascita (1990-91), e ha collaborato a numerosi altri periodici. Dal 1972 prof. di letteratura italiana nell'univ. di Roma "La Sapienza". È stato deputato del PCI nel 1979-80.
Dopo il lavoro d'esordio, un profilo di Vasco Pratolini (1958), pubblicò Scrittori e popolo (1965; nuova ed. 1988), che suscitò vasto dibattito, "saggio sulla letteratura populista in Italia" in cui la critica letteraria tendeva a risolversi in una decisa critica della letteratura. La radicalità di questa impostazione si è andata poi stemperando a vantaggio di un'idea della critica in primo luogo rispettosa dell'individualità dell'opera e aperta a una molteplicità di apporti disciplinari. Tra i lavori successivi: Thomas Mann o dell'ambiguità borghese (1971); Intellettuali e classe operaia: saggi sulle forme di uno storico conflitto e di una possibile alleanza (1973); alcuni studi sul Seicento (La cultura della Controriforma, 1974; Galilei e la nuova scienza, 1974; I poeti giocosi dell'età barocca, 1975; La lirica del Seicento, 1975); il contributo su La cultura (2º tomo del vol. Dall'Unità a oggi, 1975) nella Storia d'Italia Einaudi. Ancora per l'editore Einaudi ha diretto e coordinato la Letteratura italiana in più sezioni (per un totale di 17 voll., 1982-2000), pubblicandovi i saggi che ha poi riunito in Genus Italicum: saggi sulla identità letteraria italiana nel corso del tempo (1997), e ha pubblicato Storia europea della letteratura italiana (3 voll., 2009). Da ricordare anche gli scritti di più diretto intervento sulla realtà (Le due società: ipotesi sulla crisi italiana, 1977; La repubblica immaginaria: idee e fatti dell'Italia contemporanea, 1988; Fuori dall'Occidente, ovvero Ragionamento sull'"Apocalissi", 1992; La sinistra alla prova: considerazioni sul ventennio 1976-1996, 1996) o di riflessione su temi vari (L'ultimo paradosso, 1985; La guerra: sulle forme attuali della convivenza umana, 2002). A. R. ha quindi riunito i suoi saggi novecenteschi in Un altro Novecento (1999) e quelli dedicati a I. Calvino in Stile Calvino: cinque studi (2001); ha inoltre curato il volume collettaneo Letteratura italiana del Novecento: bilancio di un secolo (2000). Del 2002 è il suo primo romanzo, L'alba di un mondo nuovo, ambientato nell'Italia della seconda guerra mondiale, del 2005 Storie di animali e altri viventi e del 2010 Assunta e Alessandro. Nel 2009 è uscito il volume Il Grande silenzio - Intervista sugli intellettuali, in cui A. R., intervistato da S. Fiori, riflette sulla storia degli intellettuali, soprattutto della seconda metà del Novecento, in Italia, mentre è del 2011 la raccolta di saggi di critica letteraria Le armi della critica. Scritti e saggi degli anni ruggenti (1960-1970); nel 2013 è stata pubblicata la raccolta Racconti dell'errore, che indaga i temi della memoria, del tempo e della morte. Tra le sue opere più recenti: Letteratura italiana. La storia, i classici, l'identità nazionale (2014); Scrittori e popolo 1965. Scrittori e massa 2015 (2015), in cui cerca di dare ordine alla produzione letteraria degli scrittori nati dopo il 1960; la raccolta di racconti Amori sospesi (2017); Machiavelli e l'Italia. Resoconto di una disfatta (2019); L'eroe virile. Saggio su Joseph Conrad (2021). Nel 2005 gli sono stati dedicati studi in onore: Critica e progetto. Le culture in Italia dagli anni Sessanta a oggi, mentre è del 2020 il volume Scritture critiche e d’invenzione, contenente un'ampia selezione della sua produzione saggistica e letteraria.