AGON (᾿Αγών)
Personificazione della gara, ovvero il genio delle gare atletiche, di cui conosciamo rappresentazioni attraverso le fonti letterarie, dalle quali tuttavia non possiamo ricavare un'iconografia che ci permetta di riconoscere sicuramente A. nei monumenti. Dionysios d'Argo (circa 460 a. C.) lo aveva rappresentato ad Olimpia come un atleta con gli haltères (Paus., v, 26, 3). Kolotes (Paus., v, 20, 1) lo aveva raffigurato pure ad Olimpia, ma non sappiamo in quale aspetto (430 a. C.). Come A. spesso sono state identificate figure maschili giovanili alate od eroti, in atto d'incoronarsi o con attributi agonistici, su vasi, monete greche, gemme incise, su una cista etrusca, su una teca di specchio da Corinto, ma di tutte queste figure nessuna ha elementi probanti per esser sicuramente identificata con Agon. È stata interpretata come A. anche la figura maschile alata sulla columna caelata dell'Artemìsion di Efeso. Nel mare presso Mahdia in Tunisia si sono trovate un' erma dionisiaca e una statua di genio alato in bronzo, che sono state ricostruite come una personificazione di A. opera firmata di Boethos (v.).
Monumenti considerati. - Vaso a figure rosse: Th. Panofka, in Abh. Akad. Berl., 1856, tav. 2, 5; teca di specchio da Corinto, ora al museo di Lione: Rev. Arch., xvii, 1868, tav. 13, p. 372; monete greche: E. Beulé, Monnais d'Athènes, p. 222; gemme incise: Arch. Zeit., vii, tav. 2, 2; A. Furtwängler, Gemmen, tav. 44, 21; G. M. Richter, Catalogue of engrav. Gems Greek-Etruscan and Roman, Roma 1956, p. 185, nn. 373, 375, tav. xlvii; cista etrusca: A. Della Seta, in Boll. d'Arte, iii, 1909, p. 200, figg. 15, 16, 17; colonna dell'Artemision di Efeso: P. E. Arias, Skopas, Roma 1952, p. 111, tav. v, 16, 17; tav. vi, 18.
Bibl: E. Saglio, in Dict. Ant., I, p. 147; Th. Schreiber, in Roscher, I, c. 107, s. v.; E. Reisch, in Pauly-Wissowa, I, cc. 835-836, s. v.; G. Lippold, Handbuch, Die Plastik, Monaco 1950, p. 103, n. 14; p. 189.