AFERESI (dal gr. ἀϕαίρεσις; ἀϕαιρέω "tolgo via")
I grammatici e talora i linguisti chiamano aferesi il dileguo della sillaba iniziale (per lo più formata da una semplice vocale), dileguo che si avverte confrontando forme di una fase più antica e di una più recente della medesima lingua (p. es. il latino e l'italiano), ovvero confrontando due allotropi. Così adamante-, labellu- sono diventati diamante, avello; arena e rena, Evangelo e Vangelo si equivalgono etimologicamente. L'aferesi è un fenomeno di fonetica sintattica dovuto a un fraintendimento nella divisione delle parole, entrato poi nell'uso corretto. Perciò le più frequenti sono le aferesi di prefissi o di sillabe che potevano esser scambiate per prefissi (lomb. spòteg cioè dispotico), e quelle dovute a scambî con l'articolo (l'Apulia, la Puglia; lusciniolum, l'usignolo).
Pure molto frequenti sono le aferesi nei nomi proprî: Antonio, Tonio; Nicola, Cola.