ACHEO
. Figlio di Andromaco, nacque verso il 250 a. C. e sposò Laodice figlia di Mitridate re del Ponto. Accompagnò Seleuco III nella spedizione contro Attalo (224 a. C.), e rifiutò il diadema che gli fu offerto dai soldati quando Seleuco fu assassinato. Attalo fu cacciato da Sardi e ridotto da Acheo al territorio di Pergamo. Mentre Antioco III era impegnato contro Molone, Acheo gli si ribellò, mosse coll'esercito verso la Siria, prese a Laodicea di Frigia il diadema e il titolo di re, quindi tornò a Sardi, che fu la sua capitale. Durante la campagna di Antioco contro l'Egitto, Acheo combatté contro Selge e contro Attalo; dopo la battaglia di Rafia (217 a. C.) Antioco, concluso un armistizio con Tolomeo IV, si rivolse contro Acheo, che col suo contegno s'era alienata la popolazione e i dinasti asiatici (216 a. C.). Acheo fu rinchiuso da Antioco in Sardi dove si sostenne per due anni; infine per tradimento di due Cretesi fu preso e consegnato ad Antioco, che dal suo consiglio lo fece condannare a morte crudele e infamante (214 a. C.). Cfr. Polib.. IV, 48 e 51; V, 42, 57, 67, 72-77, 107; VII, 15, 17, 23; VIII, 17 segg.
Bibl.: E. R. Bevan, The House of Seleucus, Londra 1902, I, p. 300 segg.; II, p. 1 segg.; A. Bouché-Leclercq, Hist. des Séleucides, Parigi 1913-14, p. 121 seguenti; 138 segg.; Beloch, Griech. Gesch., 2ª ed., IV, i, pp. 691 e 694; IV, II, p. 204 segg.; Corradi, La casa di Acheo e la dinastia Seleucide, in Atene e Roma, n. s., VIII (1927), p. 218 segg.; J. Babelon, Les Rois de Syrie, d'Arménie et de Commagène, Parigi 1890, p. lxxxvii; Head-Barclay, Hist. Num., 2ª ed., Oxford 1911, p. 762.